Colpo su colpo
di Emile Henry
Pag. 150 – € 13,00 € 9,10
“Tutti i ragionamenti sull’avvenire sono delittuosi, perché impediscono la distruzione pura e semplice e ostacolano il cammino della rivoluzione. Dacché un’idea è matura ed ha trovato una formula, bisogna senza più tardare cercarne la realizzazione. Io ero convinto che l’organizzazione attuale è cattiva e ho voluto lottare contro di essa per affrettarne la sparizione. Io ho portato nella lotta un odio profondo, nato dallo spettacolo nauseante di questa società in cui tutto è basso, tutto è losco, tutto è brutto, in cui tutto è d’ostacolo all’espansione delle passioni umane, alle tendenze generose del cuore, al libero slancio del pensiero. Io ho voluto colpire tanto fortemente e tanto giustamente quanto ho potuto. In questa guerra senza pietà che abbiamo dichiarata alla borghesia, noi non domandiamo alcuna pietà. Noi diamo la morte e sapremo subirla. I nostri morti sono numerosi, ma non avete potuto distruggere l’anarchia… Essa è ovunque.” Colpo su colpo è un libro che narra i fatti, i sentimenti e le utopie di un epoca (l’ultimo decennio del XIX secolo) in cui l’ordine industriale capitalistico che sta mettendo profonde radici, unito alle scoperte scientifiche e all’avanzare di nuove tecniche sta facendo nascere un nuovo universo di signori e schiavi, di padroni e proletari. Molti anarchici – tra cui Émile Henry – non volendo accettare di rimane testimoni passivi della loro epoca optano per la tattica: “Propagare per mezzo di atti l’idea rivoluzionaria. Attraverso l’Europa intera, donne, uomini che rifiutano l’oppressione, lo sfruttamento, la miseria, colpiranno: pugnali, rivoltelle, bombe, tutte le armi saranno utilizzate. saranno attaccati i simboli di questo ordine iniquo”.
Autore
Émile Henry, il 12 febbraio 1894, una settimana dopo l’esecuzione di Auguste Vaillant: condannato a morte per un attentato dinamitardo alla Camera dei deputati francese il 9 dicembre 1893, al fine di vendicarne la morte gettò una bomba nel Cafè Terminus, alla Gare St. Lazare di Parigi, causando un morto e venti feriti. Tentò di fuggire ma venne catturato dalla polizia, dopo aver ferito quattro inseguitori. Henry si era già reso responsabile di un attentato dinamitardo ad una stazione di polizia di parigi, in rue de bons-Enfants. Venne condannato a morte e ghigliottinato il 21 maggio 1894.